Mostra Mario Bruni

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Quando la musica diventa pittura

Il colore non sta mai fermo, un’arte fatta di luce e di spazi, di segni e di colore, di immagini naturali e astratte, ma anche di grande personalità e di lunga e sagace emozionalità. Abile conoscitore del disegno e dell’impasto cromatico, da cui emerge una pittura ora di movimento, ora di meditazione, per ritrovare nell’immagine la concretezza e l’astrazione, tipiche dell’espressione musicale, la pittura di Mario Bruni, gioca tutta sulle densità atmosferiche rese con singolare capacità di manipolazione cromatica e di sintesi strutturale.

In essa plasma le profondità, le luci, i magici riflessi interni, contemplati con lo sguardo di una memoria attenta che rielabora e compatta le campiture (stesure uniformi del colore che servono da sfondo all’immagine rappresentata nuda), fino ad accentuare modulazioni tonali, pieghe, segreti giacimenti di accensione cromatica, ora verde, ora gialla, ora viola od ocra, con singolare capacità di manipolazione cromatica e di sintesi strutturale. Le forme e le tinte dei paesaggi di Bruni, restano vicine al reale ma, al contempo, acquisiscono un significato più intimo e trascendente, seguendo la scia di un’evoluzione pittorica che sembra andare verso un estrinsecarsi assai arduo di campiture e di colori.

I suoi quadri costituiscono una sorta di sviluppo logico-emotivo di quanto è contenuto nel frammento di storia reale da cui nascono, da cui ne consegue una visione che penetra nella fantasia dell’osservatore, rendendo quest’ultimo partecipe di una realtà meravigliosa fatta di luce e di colore. I segni tracciati con violenza, ma resi morbidi nel contesto armonico dell’insieme, offrono le sensazioni più immediate: i suoi lavori riescono a dare emozioni, evidenziando un personalissimo stile ed una creatività emozionante, dove luce e colore si fondono tra fantasia e realtà, la poesia che ritroviamo in ogni sua opera ci dà la misura della sua arte.

L’importanza che Bruni dà alle forme, è centrale, attraverso esse esprime sentimenti e stati d’animo, dipinge musica e compone colori e forme, organizzati con grande fantasia. Artista del pennello e virtuoso del contrabbasso, consapevole del significato del segno, sa ottenere immagini di movimento suggestive, in inquadrature studiate con precisione dove lo spazio pare allargarsi al di là della ristrettezza della tela.

Fra la pittura e la musica esistono rapporti misteriosi: del resto, suoni e colori sono entrambi fenomeni vibratori della stessa natura, entrambi, possono suscitare emozioni senza far ricorso alla figurazione, per la sola capacità evocativa del mezzo espressivo. Una varietà di tinte vibranti dalla vivacità travolgente, che convivono con l’automatismo del segno, dove i colori si sposano inequivocabilmente con il suono. La chiave di lettura dei suoi lavori è sicuramente l’eco che produce sulle nostre emozioni, così da darci l’occasione di immergerci nel suo fantastico mondo.

Mario Bruni è portatore di nuovi linguaggi sia legati alla tradizione, sia all’informale segnico, che abbondano e incidono in contesti astratti e diversi, mutevoli e virtuosi come sanno essere i musicisti. La sua è pittura che non permette di rimanere indifferenti, essa entra prepotentemente nell’occhio dell’osservatore attraverso un cromatismo pieno, ora attraverso paesaggi bagnati da una luce dorata, ora in composizioni astratte.

Una predisposizione per il colore guida l’artista attraverso un percorso che dal figurativo descrittivo del primo periodo arriva alle soluzioni geometriche nuove dei nostri giorni, dando vita a pagine pittoriche di equilibrata armonia.

Massimo Arcese (Giornalista e scrittore)